Gender Profile

Il primo studio di questo spettacolo parte da un’indagine sociologica compiuta dagli studenti dell’Università di Milano – Bicocca nell’ambito del progetto Ciak Gender Profile finanziato dalla fondazione BNC, attorno agli stereotipi di genere ed in particolare agli effetti che questi producono sulla vita lavorativa di donne e uomini nella società contemporanea.
Nonostante negli ultimi anni siano stati fatti molti progressi nell’ambito delle pari opportunità di genere, nell’immaginario collettivo continuano tuttavia a persistere pregiudizi e stereotipi che condizionano negativamente sia le vite quotidiane e le forme di comunicazione di donne e uomini sia i loro progetti di vita.
L’intreccio tra dimensioni individuali e processi sociali, tra modalità di auto-percezione e credenze socialmente condivise ha rafforzato e consolidato nel tempo l’azione degli stereotipi, favorendone la trasmissione da una generazione all’altra. Tali effetti si colgono con maggiore evidenza nel settore della politica e del lavoro.

Instabili Vaganti porta in scena due processi individuali che concretizzano i risultati di questa ricerca. Due persone, due attori, una donna e un uomo, che compiono un percorso fisico ed emotivo generando una drammaturgia delle azioni scandita dai ritmi della musica in cui si montano e smontano gli stereotipi sottesi a differenti contesti sociali e culturali di riferimento. Un quadro della società contemporanea in continua tensione tra il superamento delle differenze di genere, come esempio avanzato di progresso culturale e sociale, e l’aderenza a modelli del passato non ancora superati e talvolta esacerbati dalla cultura televisiva e pubblicitaria. Due quadri individuali all’interno dei quali è possibile passare dall’immagine iniziale stereotipata dei generi di riferimento ad una complessità che caratterizza l’individuo in quanto persona, nella sua completezza fisica ed emotiva. La parola Pèrsona è latina e significa Travestimento o Apparenza esteriore dell’uomo, contraffatta sul palcoscenico, e a volte, più particolarmente, quella parte di essa che nasconde il Viso, come una Maschera. Così che persona è la stessa cosa che attore, Personalità è Pèrsona, una Maschera. Indossando la maschera del genere di riferimento gli attori useranno il proprio corpo come strumento espressivo principale per “prendere coscienza dei propri fantasmi che non sono nient’altro che il riflesso dei miti creati dalla società… Il corpo (la sua gestualità) è un sistema di segni che rappresentano, che traducono la ricerca infinita dell’altro” [Gina Pane].