Recensione di Francesca Calisti per Gufetto Magazine

20 Marzo 2015

MEGALAPOLIS#43 al Teatro Due Roma: luci sul massacro di Ayotzinapa

[…] Il 26 settembre del 2014, 43 studenti dell’università di Aytzinapa, cittadina Messicana, dopo aver partecipato alle celebrazioni per il 46° anniversario del massacro di Tlatelolco (in cui persero la vita 300 giovani) vengono a loro bruciati vivi e sepolti da tre rappresentanti del narco-governo messicano.[…] Dal lavoro della compagnia “Instabili Vaganti” a Città del Messico con gli artisti coinvolti nel progetto internazionale MEGALOPOLIS nasce la performance MEGALOPOLIS#43, diretta e interpretata da Anna Dora Dorno e Nicola Pianzola. […] All’interno dello spettacolo si passa da momenti di vera e propria narrazione, in cui si spiega chiaramente tutto quello che è accaduto a momenti performativi nei quali i corpi di due giovani attori sembrano uscire e dare nuova vita ad un mucchio di ossa proiettate sul fondale scenico del teatro. […] Sul palco il dolore più dirompente e forte: quello della madre che in silenzio stringe tra le braccia dei vestiti accartocciati (simbolicamente tutto quello che resta del figlio) e lentamente stende per terra con grande cura tutta una serie di indumenti colorati. […] La figura della madre coperta dal velo nero che chiede giustizia, le ossa dei 43 giovani che sembrano tornare a vivere e infine il grido carico di speranza: “volevano seppellirci ma non sapevano che eravamo semi”. Sul finale Nicola Pianzola scende dal palco per distribuire ad ogni spettatore un fiore di carta, perché questo ennesimo eccidio non resti dimenticato e grazie al potere della rete, questi semi possano diventare fiori e arrivare in ogni parte del mondo per la difesa estrema della libertà di opinione, di espressione e di manifestazione. Uno spettacolo, che ci auguriamo, possa girare il più possibile perché rappresenta l’immenso potere salvifico e in questo anche commemorativo della bellezza dell’arte. […]