Articolo di Luciano Uggè per Artalks

23 maggio 2018

Passato, presente e futuro si incontrano a Bologna

Il 28 maggio Instabili Vaganti darà il via alla VII edizione dell’International Workshop Festival, PerformAzioni, ospitato, sino al 5 giugno, nel capoluogo emiliano presso il LAB Oratorio San Filippo Neri.

L’intento, anche quest’anno, sarà quello di coniugare memoria individuale, storica e antropologica, attraverso uno scambio internazionale tra artisti e arti performative grazie a una serie di eventi che la Compagnia, bolognese di adozione ma cittadina del mondo per vocazione, proporrà in una settimana fitta di impegni e appuntamenti.
Incentrato sul progetto internazionale Stracci della Memoria, portato avanti da Instabili Vaganti dal Messico alla Corea, passando per l’India, il Festival sarà la degna conclusione di un percorso di formazione, crescita e scambio durato dieci anni, raccolto – e quindi reso fruibile anche al pubblico che ancora non li conoscesse – grazie alla pubblicazione del libro omonimo (edizioni Cue Press), che sarà presentato il 28 maggio, alle ore 19.00, presso l’Oratorio San Filippo Neri. Il volume, scritto a quattro mani da Anna Dora Dorno e Nicola Pianzola, raccoglie le esperienze di performer, musicisti, artisti, danzatori e cantanti che hanno contribuito allo sviluppo del progetto stesso in ogni parte del globo. Oltre agli autori, saranno presenti: l’artista visiva Luana Filippi, la studiosa Silvia Mei e Mattia Visani – editore di Cue Press, oltre ad alcuni artisti che racconteranno le proprie esperienze dirette. A far dialogare i relatori e gli stessi con il pubblico, la giornalista e critico delle arti, Simona Frigerio. Un libro emozionante, che racconta anche le difficoltà oggettive che incontrano i progetti culturali davvero innovativi, quali la mancanza cronica di fondi. Ma anche la piacevole sorpresa di scoprire come donne e uomini siano in grado di affrontare e superare qualsiasi ostacolo – culturale, politico, economico – se e quando motivati a costruire insieme un progetto in cui credono.
Per l’intera durata del Festival sarà possibile vedere l’intervento site-specificIl Sogno della Sposa, opera dell’artista visiva Luana Filippi, che proporrà una serie di scatti fotografici su tele, relativi al lavoro omonimo della Compagnia. Prima tappa del viaggio nei ricordi, quelli individuali, di Stracci della memoria, e parte integrante della performance Il Rito, sarà interessante scoprire la rielaborazione poetica e linguistica che la Filippi proporrà per il Festival.

Due gli spettacoli in programma. Il 30 di maggio, alle ore 20.30, andrà in scena Il Rito –performance sulla ciclicità della vita con l’ausilio di canti, musica (originale di Riccardo Nanni) e videoproiezioni. Da notare che quest’opera è un in progress che si arricchisce col passare degli anni grazie agli incontri che Instabili Vaganti costruiscono all’interno delle loro sessioni internazionali di alta formazione, dove la Compagnia si confronta con performer di matrice culturale e artistica diversa. Concluderà il Festival, il 5 giugno alle ore 20.30, lo spettacolo La Celebrazione – risultato finale della VII Sessione Internazionale e del workshop, al quale parteciperanno performer provenienti da Corea del Sud, Brasile, Messico, Inghilterra, Italia e Ungheria – che porteranno, ognuno, le proprie esperienze e radici all’interno di un dialogo serrato con quelle della Compagnia bolognese.

Dal 1° al 5 giugno, in parallelo alle altre attività, si terrà altresì il workshop La Memoria del corpo e il canto dell’assenza.
Il progetto Stracci della Memoria è una ricerca sulle origini, attraverso la frammentazione dei percorsi, per arrivare all’essenza del movimento puro – all’istinto che accomuna l’intera umanità nel suo percorso di apprendimento, di presa di coscienza del sé, della propria storia e della comune radice. Anche per questo, la sua mission è internazionale, abbraccia più culture e forme artistiche, alla ricerca di nuovi gesti significanti – un progetto contemporaneo, che utilizza in maniera intelligente le nuove tecnologie (senza esserne schiacciato) per arrivare al pubblico di oggi. Un impegno, quello di Instabili Vaganti, che richiede un grande sforzo personale, anche in termini di risorse, in quanto manca o è poco presente quel sostegno minimo, anche a livello di strutture praticabili, che potrebbe semplificare il loro lavoro (come di molti altri).

Luciano Uggè